Il neurofeedback è una tecnologia di allenamento del cervello relativamente nuova. Esiste dagli anni ’70, ma solo negli ultimi 15 anni è diventata popolare con articoli di ricerca pubblicati e libri come: The Body Keeps the Score del principale esperto di traumi, il dott. Bessel van der Kolk. Questo libro espone alcuni fra i più utili strumenti per superare lo stress traumatico e include un capitolo sull’efficacia del neurofeedback.
Le nostre due domande più frequenti sono: quali sono i benefici e il neurofeedback è adatto a tutte le età? Il neurofeedback è di grande aiuto per qualsiasi fascia di età e i benefici sono numerosi, eccone alcuni esempi:
- Aumentare la concentrazione
- Favorire il sonno e il rilassamento
- Ansia
- Disturbi dell’umore
- Dolore cronico
- Autregolazione emotiva e comportamentale
- E molto altro ancora!
LO STRESS: UN INGREDIENTE COMUNE A MOLTI DISTURBI
Una delle aree di trattamento più interessanti riguarda la gestione dello stress perché lo stress è un elemento quasi sempre presente nella maggior parte dei disturbi.
Quando ci sono elevati livelli di stress oppure manca una capacità di base della gestione dello stress spesso reagiamo a eventi negativi abitualmente con:
rabbia,
senso di sopraffazione
pensieri ossessivi
problemi del sonno
incapacità ad essere presenti e godersi la vita.
Oggi a causa dei ritmi frenetici nel lavoro e nella vita sociale si vivono elevatissimi livelli di stress che non dovremmo ignorare. Quando ciò avviene fin dall’infanzia dove il cervello è maggiormente malleabile e influenzabile, è utile intervenire il prima possibile.
Il cervello può cambiare le sue abitudini stressanti?
Sì, le neuroscienze oggi ci spiegano che il cervello e il nostro comportamento possono modificarsi grazie alla neuroplasticità. Un tempo si insegnava che superata una certa età non era possibile acquisire nuove abilità o superare vecchie abitudini disfunzionali oppure a causa di un danno si perdevano certe funzionalità (come ad esempio a causa di una commozione cerebrale o di un ictus) non era possibile recuperarle attraverso la riabilitazione.
Ora sappiamo che le pratiche e gli strumenti che aiutano il cervello a riprogrammarsi rendono possibile acquisire nuove abilità, lasciare andare abitudini disfunzionali, aumentare la flessibilità cognitiva ed emozionale e recuperare/migliorare alcuni funzioni danneggiate.
La comprensione del cervello nelle neuroscienze ha fatto passi da gigante: oggi sappiamo che il cervello grazie alla neuroplasticità è in grado di potersi riorganizzare. Qui che entra in gioco il neurofeedback come uno fra gli strumenti che favoriscono la neuroplasticità!