
Brain Map
Neurofeedback
Il neurofeedback è un particolare tipo di biofeedback utilizzato per autoregolare il sistema nervoso centrale; è una tecnica efficace, indolore e non invasiva che lavora sulle onde cerebrali attraverso il segnale dell’elettroencefalogramma o dell’emoencefalografia (il flusso sanguigno registrato mediante termoscopia).
Frutto della sapiente integrazione di psicologia, neurofisiologia e neuroscienze, il neurofeedback offre un percorso unico ed efficace di cura, potenziamento e crescita. Si impara a lavorare direttamente sul proprio cervello al di là delle parole in modo diretto e sicuro.
Come funziona

Grazie al neurofeedback il cervello è in grado di utilizzare le proprie risorse per riorganizzarsi nella maniera più efficace: uno dei grandi punti di forza del neurofeedback è proprio l’assenza di effetti collaterali in quanto è una terapia che viene costruita sul cliente, un modo divertente per allenare il proprio cervello.
Il neurofeedback è un efficace strumento per la promozione della neuroplasticità ossia la capacità innata del nostro cervello di cambiare e organizzarsi attraverso l’esperienza: laddove si siano creati dei pattern cerebrali disfunzionali, frutto di esperienze traumatiche, modalità affettive anomale e disorganizzate o causati da svariate patologie, da stress cronico, è possibile intervenire e aiutare il cervello a riorganizzarsi in modo efficace in tempi brevi.
Mappare il cervello

Prima di iniziare un percorso di neurofeedback è bene avere una panoramica sul funzionamento del cervello, vedere come si organizza e come si gestisce elaborando una brain map.
Durante i primi incontri verrà effettuata una registrazione complessiva del cervello mediante l’elettroenecefalografia per studiarne l’attività da vicino, trovando i punti di forza e di debolezza per poter scegliere i protocolli di trattamento più efficaci di neurofeedback e/o biofeedback.
Per la mappatura viene utilizzato il sistema TQ7 Brain Trainer di Peter Van Deusen che a differenza delle classiche mappature (Qeeg) che utilizzano un database normativo che si riferisce ad una popolazione “normale”, impiega un sistema descrittivo e qualitativo basato sui sintomi del cliente che permette l’elaborazione di training di neurofeedback personalizzato.
Come si svolge una seduta di Neurofeedback?
le fasi dell'incontro

La prima cosa che possiamo affermare del neurofeedback è che è divertente e coinvolgente; un modo unico per imparare da accedere a stati mentali nuovi.
Il cliente si siede su una comoda poltrona di fronte allo schermo del pc e viene collegato con dei sensori EEG. Dopo una breve baseline (registrazione di valutazione iniziale) di qualche minuto si comincia: verranno somministrati degli stimoli visivi e o musicali o videogames quando si lavora con i bambini che saranno degli indicatori delle onde cerebrali e quindi gli stati mentali ed emotivi ad essi collegati con i quali vogliamo lavorare. Gradualmente il cliente sarà in grado di entrare e uscire dagli stati mentali desiderati. L’allenamento è coinvolgente ed entusiasmante. La seduta dura massimo 45 minuti e alla fine si esegue una baseline finale per poter monitorare seduta dopo seduta i risultati ottenuti.
Insieme al neurofeedback per massimizzare i risultati e in base agli obiettivi concordati, potranno essere impiegati tecniche di biofeedback, rilassamento, tremore neurogeno , esercizi posturali, pratiche mindfulness e counseling.
A chi si rivolge?
A chi può aiutare il neurofeedback
Il neurofeedback è un eccellente strumento per numerose patologie come ad esempio:
- Disturbi dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD)
- Disturbi dell’apprendimento
- Disturbi depressivi
- Disturbi d’ansia (ansia generalizzata, attacchi di panico, fobie)
- Dipendenze da sostanze e dipendenze comportamentali
- Disturbo post traumatico da stress e acuto da stress
- Trauma
- Disturbo ossessivo compulsivo
- Riabilitazione cognitiva per traumi cranici, ictus e demenze
- Autismo
- Epilessia
- Acufene
NeuroFEEDBACK PER LE ECCELLENZE: SPORT E HUMAN PERFORMANCE
Anche nello sport
Il neurofeedback si rivolge a tutti coloro che vogliono massimizzare e ottimizzare la performance e la creatività in qualunque ambito come gli atleti, manager, artisti, musicisti e studenti universitari.
Il neurofeedback è stato ed è attualmente impiegato nell’addestramento degli astronauti NASA, con gli sportivi e gli olimpionici, con i manager delle più grandi aziende. Con il neurofeedback è possibile imparare ad eccellere nella performance, a massimizzare le proprie risorse valorizzando il proprio potenziale: imparare a concentrarsi in maniera efficace senza consumare le proprie risorse, scoprire che si può essere produttivi ma allo stesso tempo rilassati e focalizzati. Imparare ad accedere a nuovi stati di coscienza per favorire la creatività e l’inventiva.
Il neurofeedback per la salute
Il neurofeedback è impiegato in ambito clinico, ed è una terapia evidence based contiuamente supportata e sottoposta a ricerca scientifica. La prestigiosa AAPB Association for Applied Psychophysiology and Biofeedback ha stabilito i criteri sui livelli di efficacia per diverse tipologie di disturbi Grazie numerose ricerche e sperimentazione viene riconosciuto fra i trattamenti in assoluto più efficaci per l’ADHD; viene impiegato con successo nella depressione, nei disturbi d’ansia, nel trattamento del disturbo post traumatico o acuto da stress, nel disturbo ossessivo compulsivo, nei disturbi dell’apprendimento, nell’autismo e molti altri ancora.
Biofeedback e Neurofeedback non sono terapie basate sulla parola: sono un percorso che va dritto al risultato, basato su evidenze scientifiche, plasmato sull’unicità della persona e in tempi ben definiti.
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Faq
Domande Frequenti
Un training completo, a seconda degli obiettivi o della gravità della patologia, richiede tra le 20 e le 30 sedute che possono essere svolte una o due volte alla settimana per un tempo complessivo tra i 3 o i 6 mesi. I benefici si iniziano a percepire fin dalle prime sedute.
L’obiettivo della psicofisiologia è permettere in maniera sistematica di portare le abilità acquisite nei training nella vita quotidiana. Un training di neurofeedback è come un allenamento che stabilizza i risultati nel tempo. È come quando si impara ad andare in bicicletta, una volta acquisita tale abilità, rimane per sempre.
Il neurofeedback è un valido strumento per favorire la riduzione dell’assunzione farmacologica, previo consenso e autorizzazione del proprio medico curante.
Il trainer del biofeedback è uno psicologo o un medico con una specifica formazione nell’ambito della psicofisiologia applicata. Al mondo esistono solo due enti di ricerca e formazione che certificano gli operatori di biofeedback e neurofeedback: BCIA Biofeedback Certification International Alliance e la BFE Biofeedback Federation of Europe.
Il dott. Mario Picozza psicologo esperto in psicofisiologia, è certificato BFE Neurofeedback, Hrv Biofeedback e Biofeedback Trainer di terzo livello presente nell’elenco degli operatori certificati. Per saperne di più clicca qui.
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Dicono di noi
Biofeedback e Neurofeedback sono prestazioni psicologiche in conformità alla legge n.56 del 18 febbraio 1989 dell’ordinamento della professione di psicologo; sono prestazioni sanitarie esenti iva e detraibili in base al proprio regime contribuitivo.